Militari sepolti
nelle chiese parrocchiali di Milazzo durante
l’Assedio del 1718/19
di Giovanni
Lo Presti
Attraverso la
consultazione dei registri dei defunti custoditi negli archivi parrocchiali del
centro cittadino di Milazzo è stato possibile rintracciare i nominativi di quindici
militari, perlopiù austro-piemontesi visto che le chiese in cui ne furono
annotati i decessi erano ubicate entro le mura urbiche della Piazza di Milazzo,
ai tempi dell’assedio presidiata appunto dalle truppe austro-piemontesi.
Alcuni di essi -
è il caso ad esempio del medico del reggimento di Dragoni Tige Peter Schmidt o del capitano Beinaschi dei
Fucilieri piemontesi - morirono ad assedio terminato, verisimilmente a seguito
di ferite riportate in combattimento o di epidemie contratte durante l’assedio medesimo.
Di altri - è il caso del ventiduenne capitano Scherffenberg o di Antonio
Wallis, cugino dell’omonimo generale, caduto durante il combattimento di Lipari
- rimane traccia nelle lapidi marmoree affisse in chiesa: sbiadita ed
illeggibile già a metà Ottocento quella dello Scherffenberg (custodita nella
chiesa di S. Giacomo e trascritta dal barone Piaggia grazie ad una copia
speditagli dalla famiglia), sarebbe stata di gran lunga più fortunata quella
del Wallis, che ancor oggi fa bella mostra di sé nella chiesa di S. Francesco
di Paola (a destra, entrando dal portale laterale).
Tra tutti
emergono le registrazioni di morte del conte Rogas e del conte di Ligneville
Carlo Isnardi de Castello, terzogenito di Angelo Carlo Maurizio marchese di
Caraglio nonché Governatore di Torino: ad entrambi - vittime di palle di
cannone - dedica ampio spazio il Barca nei suoi Raguagli.
A titolo di
memoria occorre aggiungere che la tomba di un altro Wallis, il capitano Carlo,
si trova nella chiesa dell’Annunziata di Tropea, ove tale capitano morì nel
1719.
Duomo antico,
vol. 3 dal 1700 al 1720 e vol. 4° dal 1720 al 1742
5 gennaio 1719, f. 194
Francesco Vanini, Ducato di Modena, età sua anni 40 circa, in comunione con la Santa
Madre Chiesa, ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus Santissimo
viatico refectus ac sacri oli untione roboratus per me sacerdote D. Natale
Imbruglia il cui corpo fu sepolto in questa Matrice Chiesa sotto il titolo
Santa Maria Catena.
D.
Natale Imbruglia confermo come sopra.
30 marzo 1719, f. 201
D. Michael
Castiglion - Signifer [porta Insegne,
ndr] Mediolani - Reggimento Chinisech,
età sua anni 25 circa, in comunione
con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus,
Santissimo viatico refectus ac sacri oli untione robboratus per suum cappellano
D. Raphaelem Conis, Reggimento
Mastarbergh, il cui corpo fu sepolto in questa matrice chiesa sotto il
titolo Santa Maria Catena.
16 aprile 1719, f. 203v.
Antonio Nessi - Regno
Mediolani - età sua anni 35 circa, in comunione con la Santa
Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus Santissimi
viatico refectus ac sacri oli untione robboratus per sacerdote D. Raphaelem
Canis suum cappellano il cui corpo fu sepolto in questa Matrice chiesa sotto il
titolo Santa Maria Catena.
Io
sac. D. Vincenzo Catanzaro confermo come sopra.
23 maggio 1719, f. 206
Carlo Laginna - miles - Reggimento Sabaudia età sua anni 30 circa, in comunione con la Santa
Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio il cui corpo fu sepolto in questa Matrice
chiesa sotto il titolo Santa Maria Catena.
Io
sac. D. Natale Imbruglia confermo come sopra.
20 ottobre 1719, f. 211
Stefano
Baudiccino
- miles - Reggimento Marinae Villae Livensae Pidemontis Societatis
Ville?i (sic), età sua anni 40
circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio,
confessario probato confessus Santissimo viatico refectus ac sacri oli untione robboratus per sac. D.
Pietro Scalzo, il cui corpo fu sepolto in questa Matrice chiesa.
Io
sac. D. Pietro Scalzo confermo come sopra.
22 ottobre 1719, f. 211
Giovanni Giorgio
La Culpa -
miles - Reggimento S. C. M.tis [Sacra
Cesarea Maestà, ndr] età sua anni 40
circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio,
confessario probato confessus Santissimo viatico refectus ac sacri oli untione
roboratus per sac. D. Pietro Scalzo, il cui corpo fu sepolto in questa Matrice
chiesa.
Io
sac. D. Pietro Scalzo confermo come sopra.
11 aprile 1720, f. 215
D. Felice Belver - Signifer [porta Insegne, alfiere, ndr] - Regno Cataluniae [Catalogna, ndr] età sua anni 30 circa, in comunione con la Santa
Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus Santissimo
viatico refectus ac sacri oli untione robboratus per sac. D. Natale Imbruglia,
il cui corpo fu sepolto in questa Matrice chiesa.
Io
sac. D. Andrea Maggiore confermo come sopra.
Santa Maria Maggiore, vol. 3 dal 1704 al
1720
15 gennaio 1719, f. 224
D. Carolus
Jeronimus di Nasdi, Conte di Legnoville, Tenente Colonnello Reggimento
fucilieri di Piemonte,
età sua anni 36 circa, ha reso l’anima
Dio, il cui corpo fu sepolto nella venerabile chiesa e Convento di San Domenico
da licenza del molto Reverendo D. Diego Perroni Arciprete e Parroco Universale,
sociatus fuit per me D. Matteo
Maiorana ebdomadario [sacerdote di turno
che celebra durante la settimana, ndr] e munito dei Santissimi Sacramenti.
De
Maiorana come sopra.
«A 22 novembre 1718. Il signor Tenente Coronello Conte di
Lignovilla del regimento di focilieri di Piemonte e figlio del Governatore di
Turino, ritrovandosi nella Marina, fu disparata una palla di cannone dal forte
della Tonnara, quale diede in un muro d’una casa in detta Marina. E scagliata
una pietra dal detto muro, con essa restò colpito in una gamba detto signor
conte, macellandosi le giunture di detta gamba con tutta la coscia. Perloché
condotto in casa ivi vicina, dove albergava, si governò sino a 14 gennaro del
1719 con esquisita diligenza e quantità di medicamenti. Alla fine morì da vero
cristiano, con molta pacienza, avendo lasciato tutto il mobile, qual era
copioso, alla famiglia. E fu sepelito con molto fausto e con l’essequie
momorabile in San Domenico, con aversi affisso nel suolo in mezzo la chiesa una
lapide con le sue arme. E fu pianto dalli suoi nazionali e quasi da tutti li
cittadini, per essere stato un cavaliero di molta bontà e giovanetto leggiadro»
(dai Raguagli del Barca).
18 marzo 1719, f. 236
D. Giuseppe
Rogas,
conte, vir Rosalia Viciquaedicincheri stato Piemonte dux Reggimento chiamato fucilieri, età sua anni 45 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa, ha reso l’anima a
Dio, il cui corpo fu sepolto nella chiesa di San Domenico di questa città di
Milazzo da licenza del molto Reverendo D. Diego Perroni Arciprete e Parroco
Universale, sociatus fuit per me D.
Francesco Valenti ebdomadario [sacerdote
di turno che celebra durante la
settimana, ndr].
Lo
stesso de Valenti come sopra.
Così
scrisse il Barca alla data del 18 marzo 1719: «Il conte Roas, piemontese, capitano del reggimento di Focilieri,
ritrovandosi all’alba con molte truppe di soldati squadronati nel piano della
chiesa di Giesù e Maria la Nuova, innanzi la casa del signor Don Francesco
Proto de Alarcon, dovendo andare di guardia nelle trinciere con detti soldati,
impensatamente fu colpito nella testa con una palla di cannone disparata dal
fortino nella contrata dell’Albero, con esserli stato tolto tutto il capo dal
busto. E dovendo suddetta palla correre nelli soldati, li quali seguivano sudetto
conte come capo, ritornò indietro al rintuzzamento che fece nella testa del
miserando conte, tanto che la moltitudine di tante truppe restò senza danno
alcuno, bensì con molto spavento. La morte disgraziata del detto conte fu di
molto sentimento ed affetto non solo a tutti gli ufficiali di Piemonte e di
Savoia, con li loro soldati nazionali, pure alli Tudeschi, per essere stato un
cavaliere di molto garbo e cortesissimo. E per aver avuto molta nobiltà.
E l’anni scorsi,
invaghito d’una donna vedova di questa, nomata Saveria Trusiano, con una figlia
di [non nomato], olim [un tempo, ndr]
moglie di un sargento reformato spagnuolo, [per] matrimonio suo marito in tempo
che dominava il Re di Spagna questo Regno. E non pretendeva sposarla, con tutto che avesse giaciuto con la medema e generato un figlio, parendoli molto
pregiudizievole per la sua prosapia [il conte era già sposato, ndr]. Ma ravvisto nella coscienza privatamente quella sposò, trattandola da
moglie per non peccare. E la fece trasportare in Catania per esser allevato, manutenendola,
suo figlio. Anzi, per l’affezione che sempre alla detta portò, l’ instituì sua
erede universale doppo il commun loro figlio. Perloché, seguita sudetta morte,
dal fratello del conte ucciso si pretendeva l’eredità. Ma - conosciuto il fatto
veridico - fu escluso questi, ottenuta la lite a suo favore e del figlio, così determinato dalli officiali
del suo reggimento. Si disse che il contante ed il mobile del conte fu in somma
considerabile».
Saveria Trusiano, tre matrimoni ed un amante
piemontese - Francesca Saveria Trusiano nasce il 22 maggio 1670 dal maestro Antonino e da Maria
Nastasi (Libro dei Battesimi della chiesa di S. Giacomo, f. 260). Sposa Pietro
Vinas, «Miles Regij Castri huius
Civitatis Milarum». Il 10 settembre 1692 dal loro matrimonio nasce Francesco
Nicola Antonino (San Giacomo, f. 247). Rimane vedova il 5 febbraio 1699: il
marito Pietro muore a 45 anni circa (Libro Defunti Duomo, f. 227)
Saveria il 6 maggio 1708 si risposa con lo spagnolo Antonio Rodriquez fu Pietro e
Caterina, del «Regnum Asturiae et ad
presens abitante in hac Fedelissima Civitate Milarum» (atti di matrimonio Duomo,
f. 125). Il 25 aprile 1719 rimane vedova per la seconda volta: Antonio
muore a 46 anni circa (Defunti Santa Maria Maggiore, f. 245)
Don Giuseppe
Rogas muore il 18 marzo 1719. La moglie, Donna Rosalia Rovalsi muore invece a
69 anni il 5 aprile 1761. (Dufunti Santa Maria Maggiore, f. 236)
Saveria, da
parte sua, il 26 giugno 1719 si risposa per la terza volta
con Antonino Oliva del fu Elia e della vivente Flavia Galletta (matrimoni San
Giacomo, f. 344). Sarà il suo ultimo matrimonio: morirà il 20 ottobre 1728 a circa cinquant’anni e sarà
seppellita nella chiesa del Carmine (Defunti S. Giacomo, f. 19).
23 marzo 1719, f. 238
Andrea Naidosque
- miles - Reggimento Scimenis? marito di
Maddalena Naidosque, età sua anni 45
circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui
corpo fu sepolto nella chiesa di Santa Maria la Catena da licenza del molto
Reverendo D. Diego Perroni Arciprete e Parroco Universale e sociatus fuit per me ebdomadario [sacerdote di turno che celebra durante la
settimana, ndr] D. Francesco Valenti e munito dei Santissimi Sacramenti.
De
Valenti come sopra.
6 giugno 1719, f. 252
D. Carolus
Antonio Vallis - Tenente Colonnello - Reggimento Generale Vallis, età sua anni 24 circa, in
comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui corpo fu
sepolto nella chiesa Convento San Francesco di Paola città di Milazzo da
licenza del molto Reverendo D. Diego Perroni Arciprete e Parroco Universale e sociatus fuit per me ebdomadario [sacerdote di turno che celebra durante la
settimana, ndr] D. Francesco Valenti.
Lo
stesso de Valenti come sopra.
«…e si disse che
il numero degli uccisi e feriti nel conflitto nella città di Lipari fu di centotre.
E di più restò morto un tenente coronello tudesco, coggino del signor generale
Vallais, nominato il conte Vallais. E condotto in questa città si seppellì
nella chiesa di San Francesco di Paula. Restò ferito nella testa con una palla
e si costrusse una bellissima lapide marmorea affissa nel muro dietro la porta
maggiore» (dal
ms. del Barca).
29 febbraio 1720, f. 270
Giuseppe Famulus
Capitano Beinaschi, Reggimento Fucilieri Stato Piemonte età, sua anni 23 circa, in comunione con la Santa
Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui corpo fu sepolto nella chiesa di San
Francesco di Paola di questa Fedelissima città di Milazzo da licenza del molto
Reverendo D. Diego Perrone Arciprete e Parroco Universale e sociatus fuit per me ebdomadario [sacerdote di turno che celebra durante la
settimama, ndr] D. Francesco Valenti e munito dei Santissimi Sacramenti.
Lo
stesso de Valenti come sopra.
San
Giacomo, vol. 8 dal 1714 al 1728
19 marzo 1719, f. 139
D. Hironimus
Trampo figlio
di D. Giacomo e Donna Isabella Trampo della città di Trusiae, Alfiere Cesariae Maestatis Carlo Terzo,
età sua anni 21 circa, in comunione
con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui corpo, oggi, fu sepolto
nella chiesa di Jesu Maria la Nuova da licenza del molto Reverendo Arciprete e
fu confessus Padre Pietro Cuni Ordine San Francesco di Paola, e Santissimo
viatico roboratus e olio sacro estrema unzione munito per me D. Domenico
Sindone e sociatum per me infractum de Sindone.
Lo
stesso de Sindone come sopra.
20 aprile 1719, f. 144
Francesco
Giuseppe Scherffenberg - Capitano - età sua anni 22 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a
Dio, il cui corpo oggi fu sepolto in questa Sacramentale chiesa Divino Giacomo
e confessus fu Reverendo suo Padre cappellano e Santissimo viatico roboratus e
olio sacro estrema unzione munitus da lo stesso e sociatus fuit per me D.
Domenico Sindoni.
Lo
stesso de Sindoni come sopra.
La lapide del capitano Scherffenberg trascritta dal Piaggia nella seconda edizione delle Memorie della Città di Milazzo del 1866
8 novembre 1719, f. 155
Pietro Paolo
Schmid - Cerugico [medico cerusico, ndr] - del Reggimento Tigge
della Silesia, età sua anni 50
circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui
corpo oggi fu sepolto nella chiesa del Divino Giacomo da licenza del molto
Reverendo Arciprete e sociatus fu per me D. Domenico Sindoni.
Lo
stesso de Sindoni come sopra.
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