mercoledì 13 dicembre 2017



 

Militari sepolti nelle chiese parrocchiali di Milazzo durante l’Assedio del 1718/19

 

di Giovanni Lo Presti

 

Attraverso la consultazione dei registri dei defunti custoditi negli archivi parrocchiali del centro cittadino di Milazzo è stato possibile rintracciare i nominativi di quindici militari, perlopiù austro-piemontesi visto che le chiese in cui ne furono annotati i decessi erano ubicate entro le mura urbiche della Piazza di Milazzo, ai tempi dell’assedio presidiata appunto dalle truppe austro-piemontesi.

Alcuni di essi - è il caso ad esempio del medico del reggimento di Dragoni Tige Peter Schmidt o del capitano Beinaschi dei Fucilieri piemontesi - morirono ad assedio terminato, verisimilmente a seguito di ferite riportate in combattimento o di epidemie contratte durante l’assedio medesimo. Di altri - è il caso del ventiduenne capitano Scherffenberg o di Antonio Wallis, cugino dell’omonimo generale, caduto durante il combattimento di Lipari - rimane traccia nelle lapidi marmoree affisse in chiesa: sbiadita ed illeggibile già a metà Ottocento quella dello Scherffenberg (custodita nella chiesa di S. Giacomo e trascritta dal barone Piaggia grazie ad una copia speditagli dalla famiglia), sarebbe stata di gran lunga più fortunata quella del Wallis, che ancor oggi fa bella mostra di sé nella chiesa di S. Francesco di Paola (a destra, entrando dal portale laterale).

Tra tutti emergono le registrazioni di morte del conte Rogas e del conte di Ligneville Carlo Isnardi de Castello, terzogenito di Angelo Carlo Maurizio marchese di Caraglio nonché Governatore di Torino: ad entrambi - vittime di palle di cannone - dedica ampio spazio il Barca nei suoi Raguagli.

A titolo di memoria occorre aggiungere che la tomba di un altro Wallis, il capitano Carlo, si trova nella chiesa dell’Annunziata di Tropea, ove tale capitano morì nel 1719.

 

              

Duomo antico, vol. 3 dal 1700 al 1720 e vol. 4° dal 1720 al 1742

 

5 gennaio 1719,  f. 194

Francesco Vanini, Ducato di Modena, età sua anni 40 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa, ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus Santissimo viatico refectus ac sacri oli untione roboratus per me sacerdote D. Natale Imbruglia il cui corpo fu sepolto in questa Matrice Chiesa sotto il titolo Santa Maria Catena.

D. Natale Imbruglia confermo come sopra.

 

30 marzo 1719,  f. 201

D. Michael Castiglion - Signifer [porta Insegne, ndr] Mediolani - Reggimento Chinisech, età sua anni 25 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus, Santissimo viatico refectus ac sacri oli untione robboratus per suum cappellano D. Raphaelem Conis, Reggimento Mastarbergh, il cui corpo fu sepolto in questa matrice chiesa sotto il titolo Santa Maria Catena.

 

16 aprile 1719,  f. 203v.

Antonio Nessi - Regno Mediolani -  età sua anni 35 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus Santissimi viatico refectus ac sacri oli untione robboratus per sacerdote D. Raphaelem Canis suum cappellano il cui corpo fu sepolto in questa Matrice chiesa sotto il titolo Santa Maria Catena.

Io sac. D. Vincenzo Catanzaro confermo come sopra.

 

23 maggio 1719,  f. 206

Carlo Laginna - miles - Reggimento Sabaudia età sua anni 30 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio il cui corpo fu sepolto in questa Matrice chiesa sotto il titolo Santa Maria Catena.

Io sac. D. Natale Imbruglia confermo come sopra.

 

20 ottobre 1719,  f. 211

Stefano Baudiccino - miles - Reggimento Marinae Villae Livensae Pidemontis Societatis Ville?i (sic), età sua anni 40 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus Santissimo viatico refectus  ac sacri oli untione robboratus per sac. D. Pietro Scalzo, il cui corpo fu sepolto in questa Matrice chiesa.

Io sac. D. Pietro Scalzo confermo come sopra.

 

22 ottobre 1719,  f. 211

Giovanni Giorgio La Culpa - miles - Reggimento S. C. M.tis [Sacra Cesarea Maestà, ndr] età sua anni 40 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus Santissimo viatico refectus ac sacri oli untione roboratus per sac. D. Pietro Scalzo, il cui corpo fu sepolto in questa Matrice chiesa.

Io sac. D. Pietro Scalzo confermo come sopra.

 

 

11 aprile 1720,  f. 215

D. Felice Belver - Signifer [porta Insegne, alfiere, ndr] - Regno Cataluniae [Catalogna, ndr] età sua anni 30 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, confessario probato confessus Santissimo viatico refectus ac sacri oli untione robboratus per sac. D. Natale Imbruglia, il cui corpo fu sepolto in questa Matrice chiesa.

Io sac. D. Andrea Maggiore confermo come sopra.

 

 

                            Santa Maria Maggiore, vol. 3 dal 1704 al 1720

 

15 gennaio 1719,  f. 224

D. Carolus Jeronimus di Nasdi, Conte di Legnoville, Tenente Colonnello Reggimento fucilieri di Piemonte, età sua anni 36 circa, ha reso l’anima Dio, il cui corpo fu sepolto nella venerabile chiesa e Convento di San Domenico da licenza del molto Reverendo D. Diego Perroni Arciprete e Parroco Universale, sociatus fuit per me D. Matteo Maiorana ebdomadario [sacerdote di turno che celebra durante la settimana, ndr] e munito dei Santissimi Sacramenti.

De Maiorana come sopra.

 

«A 22 novembre 1718. Il signor Tenente Coronello Conte di Lignovilla del regimento di focilieri di Piemonte e figlio del Governatore di Turino, ritrovandosi nella Marina, fu disparata una palla di cannone dal forte della Tonnara, quale diede in un muro d’una casa in detta Marina. E scagliata una pietra dal detto muro, con essa restò colpito in una gamba detto signor conte, macellandosi le giunture di detta gamba con tutta la coscia. Perloché condotto in casa ivi vicina, dove albergava, si governò sino a 14 gennaro del 1719 con esquisita diligenza e quantità di medicamenti. Alla fine morì da vero cristiano, con molta pacienza, avendo lasciato tutto il mobile, qual era copioso, alla famiglia. E fu sepelito con molto fausto e con l’essequie momorabile in San Domenico, con aversi affisso nel suolo in mezzo la chiesa una lapide con le sue arme. E fu pianto dalli suoi nazionali e quasi da tutti li cittadini, per essere stato un cavaliero di molta bontà e giovanetto leggiadro» (dai Raguagli del Barca).

 

18 marzo 1719,  f. 236

D. Giuseppe Rogas, conte, vir Rosalia Viciquaedicincheri stato Piemonte dux Reggimento chiamato fucilieri, età sua anni 45 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa, ha reso l’anima a Dio, il cui corpo fu sepolto nella chiesa di San Domenico di questa città di Milazzo da licenza del molto Reverendo D. Diego Perroni Arciprete e Parroco Universale, sociatus fuit per me D. Francesco Valenti ebdomadario [sacerdote di turno che celebra durante la settimana, ndr].

Lo stesso de Valenti come sopra.

 

Così scrisse il Barca alla data del 18 marzo 1719: «Il conte Roas, piemontese, capitano del reggimento di Focilieri, ritrovandosi all’alba con molte truppe di soldati squadronati nel piano della chiesa di Giesù e Maria la Nuova, innanzi la casa del signor Don Francesco Proto de Alarcon, dovendo andare di guardia nelle trinciere con detti soldati, impensatamente fu colpito nella testa con una palla di cannone disparata dal fortino nella contrata dell’Albero, con esserli stato tolto tutto il capo dal busto. E dovendo suddetta palla correre nelli soldati, li quali seguivano sudetto conte come capo, ritornò indietro al rintuzzamento che fece nella testa del miserando conte, tanto che la moltitudine di tante truppe restò senza danno alcuno, bensì con molto spavento. La morte disgraziata del detto conte fu di molto sentimento ed affetto non solo a tutti gli ufficiali di Piemonte e di Savoia, con li loro soldati nazionali, pure alli Tudeschi, per essere stato un cavaliere di molto garbo e cortesissimo. E per aver avuto molta nobiltà.

E l’anni scorsi, invaghito d’una donna vedova di questa, nomata Saveria Trusiano, con una figlia di [non nomato], olim [un tempo, ndr] moglie di un sargento reformato spagnuolo, [per] matrimonio suo marito in tempo che dominava il Re di Spagna questo Regno. E non pretendeva sposarla, con tutto che avesse giaciuto con la medema e generato un figlio, parendoli molto pregiudizievole per la sua prosapia [il conte era già sposato, ndr]. Ma ravvisto nella coscienza privatamente quella sposò, trattandola da moglie per non peccare. E la fece trasportare in Catania per esser allevato, manutenendola, suo figlio. Anzi, per l’affezione che sempre alla detta portò, l’ instituì sua erede universale doppo il commun loro figlio. Perloché, seguita sudetta morte, dal fratello del conte ucciso si pretendeva l’eredità. Ma - conosciuto il fatto veridico - fu escluso questi, ottenuta la lite a suo favore e del figlio, così determinato dalli officiali del suo reggimento. Si disse che il contante ed il mobile del conte fu in somma considerabile».

 

Saveria Trusiano, tre matrimoni ed un amante piemontese - Francesca Saveria Trusiano nasce il 22 maggio 1670 dal maestro Antonino e da Maria Nastasi (Libro dei Battesimi della chiesa di S. Giacomo, f. 260). Sposa Pietro Vinas, «Miles Regij Castri huius Civitatis Milarum». Il 10 settembre 1692 dal loro matrimonio nasce Francesco Nicola Antonino (San Giacomo, f. 247). Rimane vedova il 5 febbraio 1699: il marito Pietro muore a 45 anni circa (Libro Defunti Duomo, f. 227)

 

Saveria il 6 maggio 1708 si risposa con lo spagnolo Antonio Rodriquez fu Pietro e Caterina, del «Regnum Asturiae et ad presens abitante in hac Fedelissima Civitate Milarum» (atti di matrimonio Duomo, f. 125). Il 25 aprile 1719 rimane vedova per la seconda volta: Antonio muore a 46 anni circa (Defunti Santa Maria Maggiore, f. 245)

 

Don Giuseppe Rogas muore il 18 marzo 1719. La moglie, Donna Rosalia Rovalsi muore invece a 69 anni il 5 aprile 1761. (Dufunti Santa Maria Maggiore, f. 236)

 

Saveria, da parte sua, il 26 giugno 1719 si risposa per la terza volta con Antonino Oliva del fu Elia e della vivente Flavia Galletta (matrimoni San Giacomo, f. 344). Sarà il suo ultimo matrimonio: morirà il 20 ottobre 1728 a circa cinquant’anni e sarà seppellita nella chiesa del Carmine (Defunti S. Giacomo, f. 19).

 

 

23 marzo 1719,  f. 238

Andrea Naidosque - miles - Reggimento Scimenis? marito di Maddalena Naidosque, età sua anni 45 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui corpo fu sepolto nella chiesa di Santa Maria la Catena da licenza del molto Reverendo D. Diego Perroni Arciprete e Parroco Universale e sociatus fuit per me ebdomadario [sacerdote di turno che celebra durante la settimana, ndr] D. Francesco Valenti e munito dei Santissimi Sacramenti.

De Valenti come sopra.

 

6 giugno 1719,  f. 252

D. Carolus Antonio Vallis - Tenente Colonnello - Reggimento Generale Vallis, età sua anni 24 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui corpo fu sepolto nella chiesa Convento San Francesco di Paola città di Milazzo da licenza del molto Reverendo D. Diego Perroni Arciprete e Parroco Universale e sociatus fuit  per me ebdomadario [sacerdote di turno che celebra durante la settimana, ndr] D. Francesco Valenti.

Lo stesso de Valenti come sopra.

 

«…e si disse che il numero degli uccisi e feriti nel conflitto nella città di Lipari fu di centotre. E di più restò morto un tenente coronello tudesco, coggino del signor generale Vallais, nominato il conte Vallais. E condotto in questa città si seppellì nella chiesa di San Francesco di Paula. Restò ferito nella testa con una palla e si costrusse una bellissima lapide marmorea affissa nel muro dietro la porta maggiore» (dal ms. del Barca).

 


29 febbraio 1720,  f. 270

Giuseppe Famulus Capitano Beinaschi, Reggimento Fucilieri Stato Piemonte età, sua anni 23 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui corpo fu sepolto nella chiesa di San Francesco di Paola di questa Fedelissima città di Milazzo da licenza del molto Reverendo D. Diego Perrone Arciprete e Parroco Universale e sociatus fuit per me ebdomadario [sacerdote di turno che celebra durante la settimama, ndr] D. Francesco Valenti e munito dei Santissimi Sacramenti.

Lo stesso de Valenti come sopra.

 

 

                                           San Giacomo, vol. 8 dal 1714 al 1728

 

19 marzo 1719,  f. 139

D. Hironimus Trampo figlio di D. Giacomo e Donna Isabella Trampo della città di Trusiae, Alfiere Cesariae Maestatis Carlo Terzo, età sua anni 21 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui corpo, oggi, fu sepolto nella chiesa di Jesu Maria la Nuova da licenza del molto Reverendo Arciprete e fu confessus Padre Pietro Cuni Ordine San Francesco di Paola, e Santissimo viatico roboratus e olio sacro estrema unzione munito per me D. Domenico Sindone e sociatum per me infractum de Sindone.

Lo stesso de Sindone come sopra.

 

20 aprile 1719,  f. 144

Francesco Giuseppe Scherffenberg - Capitano - età sua anni 22 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui corpo oggi fu sepolto in questa Sacramentale chiesa Divino Giacomo e confessus fu Reverendo suo Padre cappellano e Santissimo viatico roboratus e olio sacro estrema unzione munitus da lo stesso e sociatus fuit per me D. Domenico Sindoni.

Lo stesso de Sindoni come sopra.

 


La lapide del capitano Scherffenberg trascritta dal Piaggia nella seconda edizione delle Memorie della Città di Milazzo del 1866
 
 
8 novembre 1719,  f. 155

Pietro Paolo Schmid - Cerugico [medico cerusico, ndr] - del Reggimento Tigge della Silesia, età sua anni 50 circa, in comunione con la Santa Madre Chiesa ha reso l’anima a Dio, il cui corpo oggi fu sepolto nella chiesa del Divino Giacomo da licenza del molto Reverendo Arciprete e sociatus fu per me D. Domenico Sindoni.

Lo stesso de Sindoni come sopra.